"La forza di un quadro si sente come un movimento dell'anima,come un suono puro che ci attraversa ."(W. Kandinsky)

Biografia - "Dipingere perché... Arte è:





Mi è sempre piaciuto disegnare e dipingere,dall'età di sei anni.I miei quaderni erano sempre ravvivati da disegni,soprattutto quelle dei temi,ma ciò che preferivo era sbizzarrirmi su fogli bianchi da disegno con le cerette a olio o i colori a tempera.  Alle scuole medie ebbi un insegnante  di Ed. artistica che  lasciava molto libera la nostra creatività, pur istruendoci sulle  varie tecniche e i vari tipi di colori.   Mi appassionai sempre di più,  non era soltanto un passatempo ma qualcosa che andava oltre, era un desiderio forte che partiva da dentro, forse allora me ne rendevo conto, di sicuro non avevo idea di quanto fosse importante ascoltare e non respingere quella" vocina silenziosa"  che mi spingeva a prendere i colori e riportare su di un foglio bianco immagini che  fermavo e custodivo dentro di me (mare,montagne,prati fioriti e tutto ciò che incantasse la mia vista).

  Dopo le scuole medie frequentai la scuola d'arte sino alla 5^.  Lì ho avuto la fortuna di avere come insegnanti   Prof.  Toni Z. (mitico)  per le materie plastiche  e Prof. Mariarosa C. per decorazione su ceramica .
Il primo  apparentemente un po' rude , in realtà molto gioviale  e secondo me con un gran cuore;con  un esiguo numero di linee  essenziali tracciate su un foglio bianco accompagnate da poche parole semplici  e straripanti d' energia e di calore  ti apriva un mondo.  
La seconda , molto alla mano , sovente pronta ad incoraggiarti a sperimentare qualcosa di nuovo e a migliorarti ,  donandoti un sorriso  seguito da una buona parola. 
Due insegnanti in gamba  da cui ho imparato molto.  
 Persone con la grande dote di farti tirare fuori il meglio anche quando avevi la giornata no, in maniera indolore, con un buon rapporto umano .  
Insegnare senza porsi come insegnanti , questo il loro pregio.

Presa la maturità(1982), non ho proseguito per l'Accademia delle Belle  Arti , di questo oggi un po' me ne rammarico .


 Quella "vocina"ogni tanto si faceva sentire piano,piano,ma io non riuscivo a darle ascolto ,la cacciavo via e mi ripromettevo di farlo più avanti ...



Nel 2010 ho frequentato un corso ,  SCUOLA DI PITTURA condotta da Cesare Vignato (Sarcedo -VI)




" Tutto è straordinariamente bello e vorrei dipingere tutto " ...    
                                                                                                                        E.  Monet

    Capita spesso anche a me, da una vita.
    Difronte a certi spettacoli che offre la natura poi è inevitabile , è un canto,  una voceun  suono  impercettibile agli orecchi ma che  ti invade e a poco a poco  e   diviene assordante.  




       
    
 - Dipingere  perché  : 

    Dipingo perché ne ho bisogno come dell'aria per  respirare . 
  Perché  fa  parte di me, è in me ;" nell' anima" 
 E' come una linfa che scorre all'interno,   parte dal cuore ,  si espande ,arriva alla testa. 
Una linfa carica di energia , (accompagnata da emozioni ,sensazioni , stati d'animo), mi attraversa e attraverso il braccio fluisce sulla tela.
Qui dovrei aggiungere con un bisticcio di parole :
"puoi scoprire molto più  di me in un mio quadro che in me stessa". 



- La critica : 

IVANA LOVISELLI

Ivana è un’artista che sta cercando il proprio linguaggio personale, che è in fase di evoluzione e sperimentazione. Oltre alla scuola d’arte diretta da Cesare Vignato, la pittrice porta avanti un proprio percorso personale dove l’arte si fa meditazione e disciplina di vita.

In Ivana traspare ancora quella vitalità pulsante che anima i bambini, fiamma indispensabile che purtroppo molti hanno spento per sottostare al mercato dell’arte, quella spinta che porta il pittore a commuoversi davanti al mondo. La sua pittura ha conservato la capacità di tradurre il pensiero in immagini, di tradurre coi colori i desideri vitali dell’uomo.  Così come alle origini di tutte le civiltà ciò che l’arte rappresenta è sempre più importante della cosa fisica, dell’opera come oggetto materiale. Una ricerca che non risponde a criteri puramente estetici ma evoca il mistero della vita ed offre all’osservatore uno stimolo per guardare la realtà con occhi diversi, per coglierne il senso profondo.
 Nelle opere di Ivana compare spesso la figura dell’albero. Un forma che, oltre a caratterizzare il paesaggio vicentino, di cui la pittrice è un’attenta osservatrice, diventa contenitore di valori universali. L’albero è la lenta esplosione di un seme. Esso racchiude in sé energia e lentezza.

Possiamo dire che la ricerca artistica intrapresa da Ivana Loviselli traduce, attraverso forme e colori che profumo di meraviglia naif, le più pure pulsioni di un pittore che ci dice, in effetti, che niente è vile o laido, che niente è banale, piatto o insapore, a meno che non sia la visione dell’osservatore ad essere carente. 
Nulla è più difficile della semplicità e la ricerca di Ivana sembra davvero ricordarcelo.



 La Storica dell'Arte  Francesca Rizzo

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